Quando invece che fare bene il tuo lavoro perdi tempo a dire agli altri che sbagliano nel loro.
Ma non è vero. Spiegato da Jorginho.
Ho resistito un po’. Ma poi mi avete scritto in millemila dicendomi “Ma come, manco una Jobberata sulla disfatta della Nazionale? Berardi a porta vuota? La papera di Donnarumma?”.
In realtà io ho già trattato l’argomento con un post su Pokertalk dal titolo “Jorginho prende una decisione sbagliata (oltre che stupida) e l'Italia non va al Mondiale” dove affronto la giocata del play del Chelsea dal punto di vista decisionale. Ti lascio il link se vuoi approfondire.
Però avete ragione voi, quella mano alzata ha anche un significato jobberoso. Da tipica situazione da ufficio.
Sì, perché richiamare l’arbitro a pallone in gioco lamentando un presunto torto sta a significare “Ue’, non vedi? Stai sbagliando!”. Cioè stai dicendo ad uno che fa un lavoro diverso dal tuo che sta facendo male il suo lavoro, mentre tu, che sei più sveglio, lo faresti meglio.
Ma l’arbitro non stava sbagliando.
Jorginho invece che difendere, e fare così il suo lavoro, con arroganza pretendeva di dire all’arbitro che non stava facendo bene il suo.
Non voglio andare oltre perché questa nuova esclusione dal Mondiale è una ferita aperta per tutti (anche per il povero italo-brasiliano, a cui nessuno, qui in Jobber, ha rinfacciato i due rigori decisivi sbagliati nelle qualificazioni, quello fa parte del gioco, al lavoro si sbaglia, capita), ma soprattutto perché la metafora mi pare chiara così com’è. E poi avevamo appena trattato l’argomento, molto approfonditamente, nell’ultimo post:
Piuttosto, a te quante volte ti è capitato che un capo o un collega si mettessero a sindacare sul tuo operato? Senza titolo e senza ragione.
Copertina Jobbermag #10 | Vol.3 | Marzo 2022