Poca pianificazione e zero competenza: la cattiva gestione del Management in azienda spiegata dal Cagliari Calcio.
Premessa:
Di un Top Manager ne capisci il valore quando le cose vanno male.
Un Top Manager va difeso e premiato quando le cose vanno male.
L’80% delle PMI italiane naviga a vista. Non sa dov’è, non sa cosa sta facendo.
Finché va tutto bene siamo dei fighi illuminati overpompati che han capito il mondo, quando va male si ritrovano con la faccia a punto interrogativo come quando De Luigi imita Bobo Vieri (semicit.).
Prendi il Cagliari Calcio. Prendi la sua Proprietà. Prendi Maran.
Per 3 mesi ci hanno sfracassati i maroni con l’epica della matricola che con il lavoro e lo spirito dopo 10 giornate puntava un posto in Champions League grazie ai gol di Joao Pedro, il ritrovato Nainggolan e al bomber (sic) Cholito Simeone. Ma soprattutto grazie a Maran. Il nostro Top Manager.
Ah, Maran. Una carriera da sottovalutato, arrivato tardi al grande palcoscenico, uno che sta dimostrando ora di meritare una grande. Ah, ma uno che nell’ambiente è sempre stato rispettato eh. Era lì eh, chissà come mai nessuno gli ha mai dato una possibilità. Sta cambiando il Cagliari. Sta cambiando Cagliari. Sta cambiando il calcio.
Tempo due mesi: esonerato Maran.
Ma come?
Nelle Aziende italiane i Top Manager occupano posizioni casuali. L’abbiamo detto mille volte. Ma anche la Proprietà, i Founder, spesso non sanno dove sono girati.
Facile pompare un Top Manager quando le cose vanno bene. Ci sono tonnellate di esempi di Aziende organizzate a caso che funzionano solo perché il prodotto funziona e che appena questo funziona un po’ meno non ci si spiega come mai. E non si hanno soluzioni. Ma è proprio quando le cose vanno male che si capisce:
1. quanto davvero valga un Top Manager
2. quanto la Proprietà abbia pianificato
Spesso Zero. Tant’è che alla prima difficoltà “via, si cambia”, con quella faccia un po’ così.
Ma è proprio quando le cose vanno male che una Proprietà dovrebbe proteggere e supportare il proprio Top Management. Altrimenti vuol dire che si sta scommettendo girando la pallina alla roulette.
Oppure pensavi davvero che Joao Pedro potesse reggere il ritmo di un gol a partita? E Nainggolan tornare presentabile dopo 2 stagioni fallimentari, problemi seri personali, infortuni, una riconosciuta passione (sacrosanta se cosciente) alla bella vita e una carriera in discesa. E il Cholito?
Era normale che le cose cambiassero. Potrebbe anche essere semplicemente varianza. Altro che Maran, poretto.
Nel Poker, ma potrei dire nel Decision Making livello Asilo nido o in Statistica base si valuta una componente aleatoria tra le opzioni da tener da conto in un qualsiasi processo decisionale. Quando si vince o si perde per tante volte di fila si è coscienti di poter essere in un periodo di rush (good or bad) per cui i miei risultati potrebbero dipendere dalla probabilità più che dall’abilità. Se lanci la moneta 10 volte può uscire 10 volte testa. Ma non devi pensare che sei stato bravo a scegliere sempre testa. Semplicemente è così. Ma quando poi uscirà, è naturale, 10 volte croce a pareggiare la statistica non devi rimanere sorpreso o abbatterti. Devi semplicemente esserne consapevole.
Ecco, la Proprietà ha valutato Maran dopo che è uscita 10 volte testa. Ora, fisiologicamente, esce croce e ha pensato bene che la colpa fosse della moneta.
Ma l’errore non lo fa ora che le cose stanno andando male, licenziando Maran. Ma quando le cose stavano andando bene evidentemente non aveva idea di cosa stesse succedendo, tant’è che appena è arrivato il momento di sostituire l’entusiasmo con la competenza ha dimostrato di non avere un’idea strategica e decisionale di lungo periodo.
Benvenuto Zenga. Testa o croce?