Buona storia batte buon prodotto. Ma buona competenza batte tutto.
Il caso del mago giapponese a Britain's Got Talent.
Due cose che forse non sai: uno che sono un drogato di Youtube, ormai guardo solo quello in tv, sono iscritto a molti canali di diversa natura che mi interessano e credo di essere uno dei pochi in Italia che paga 15€ al mese per avere Youtube Premium senza pubblicità. E, due, che sto studiando cartomagia. Una passione, quella per la Magia e l’illusionismo in generale, che ho sempre avuto, ma che non ho mai potuto approfondire. Fino al primo lockdown e proprio grazie a Youtube quando ho scoperto il canale di Jack Nobile. Sto studiando davvero, sono iscritto a una scuola.
Ma cosa c’entra questo con Jobbermag?
L’altra sera, come mille altre sere, stavo guardando Youtube e sono finito su questa performance a Britain’s Got Talent: Keiichi Iwasaki, un mago giapponese, ha impressionato la giuria a tal punto da meritare un Golden Buzzer e il passaggio diretto in finale.
Ok, Matteo, ma cosa c’entra questo con Jobbermag?
Ti lascio alla performance qui sotto se vuoi darci un occhio per capire meglio cosa mi ha stimolato e poi ti dico.
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Keiichi conquista subito tutti con la sua naturale simpatia, gioca un po’ con lo stereotipo del giapponese all’estero, ma si capisce subito che sa quello che fa. Dimostra di saper tenere il palco alla grande, ha i tempi comici e il senso del ritmo e dello spettacolo.
Però la sua performance non è nulla di che. Alt, riformulo. Quando inizi a studiare Magia è come la prima volta che fai l’amore. Ti svergini. Non vedrai più il sesso allo stesso modo. Potrà essere bellissimo, ma sai già cosa ti aspetta. Studiando magia oltrepassi quella parete di mistero e stupore e cominci a scoprire piano piano i segreti dei maghi e cosa si nasconde dietro agli effetti che la gente fatica a spiegarsi.
La performance di Keiichi è formata da trucchi ed effetti standard, conosciuti e anche abbastanza semplici da riprodurre. Questo è quello che vedo io. Ma, chiaramente, non è quello che vede il pubblico.
La mia prima reazione è stata: più bello che bravo. Golden Buzzer eccessivo.
Ipotizziamo che la magia di Keiichi sia il prodotto e la sua esibizione sia il racconto, la comunicazione del prodotto, in un primo momento ho concluso: molto spesso per vendere un prodotto non è necessario un bel prodotto, ma saperlo comunicare al meglio. E anche questo sarebbe stato un insegnamento che avremmo potuto evidenziare qui in Jobbermag. Ci sono infiniti esempi simili sul mercato.
Ho salvato il link nel mio Jobber Note pensando di scriverci un articolo. Lo spunto era banale: robe come “inutile avere un buon prodotto se poi nessuno lo sa” per calcare sull’importanza di Marketing e Comunicazione, oppure potevamo prendere la performance di Keiichi come incredibile esempio di Public Speaking. Però poi nei giorni, ripensandoci, mi sono accorto che non avevo realizzato la lezione più grande che questo successo di Keiichi mi ha lasciato:
Cosa c’è dietro il successo di un prodotto “semplice”? O di una performance “banale”? La competenza.
Sì, perché
può essere anche vero che dal punto di vista tecnico Keiichi non abbia fatto nulla di speciale, ma lo ha fatto con alta qualità. Io quei trucchi li so (non li svelo qui perché non ne ho diritto. La Magia è una cosa seria ed esiste un codice d’onore), ma non sarei in grado di renderli efficaci e fruibili in quel modo incredibilmente naturale come ha fatto Keiichi. Del resto io sono un amatore, lui un professionista. E nella Magia, diversamente dall’Azienda, non puoi barare.
Sì, perché può essere anche vero che il prodotto/trucco di Keiichi sia stato esaltato dalla sua performance e simpatia. Ma senza la competenza dietro sarebbe stato lo spettacolo di un clown, non di un mago.
Quante volte in riunione ci troviamo ad ascoltare qualcuno che parla parla, ingombra, invade, quasi più per mascherare la sua incompetenza che perché abbia davvero qualcosa da dire? Su, ci hai pensato mille volte lo so.
Ecco Keiichi si è potuto permettere di fare un po’ il pagliaccio perché alla base aveva una competenza elevatissima, riconoscibile anche da chi avesse lo stesso background.
In Azienda, in riunione, quando prende la parola uno che davvero sa quello che dice e me lo fa capire con parole semplici e magari anche divertendomi… beh, ecco che vorrei un Golden Buzzer sulla scrivania. Succede poco, ma succede.
I primi giorni di Scuola di Magia sono stato sopraffatto da uno sconforto gigante perché mi sono reso conto quanto lavoro, quanto tempo, quanta fatica, ci sia dietro allo studio della Magia. Non pensavo, ma è davvero una disciplina complicatissima sia dal punto di vista tecnico che mentale. E se per adesso posso fare felici solo i bimbi piccoli dei miei amici con qualche giochetto semplice al parco, lo studio della Magia mi ha permesso di trovare insegnamenti in questo video.
E il successo di Keiichi ha rafforzato una convinzione che ho da anni: studiare, vince.
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Invia questa jobberata al tuo amico che potrebbe studiare un po’ di più
Copertina Jobbermag #13 | Vol.3 | Maggio 2022