ASK JOBBER | Cosa pensi del tipo che ha preso 3 lauree in 90 giorni a 25 anni?
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Da qualche settimana sono perseguitato dalla notizia di Giulio Deangeli, giovane studioso veneto, che in 3 mesi ha preso 3 lauree (Medicina, Biotecnologie, Ingegneria Biomedica) e a Novembre conta di discutere la quarta.
Infatti molti mi chiedono se sono felice, io, paladino dello “Studiare, vince”.
Ovvio che sono contento, ma non sono d’accordo.
Chiaramente il caso di Deangeli è un’eccezione incredibile oltretutto mossa da un intento nobile per cui vi consiglio di leggere la sua storia, e non sarò certo io, poiché assolutamente non in grado, a dirgli cosa sarebbe giusto fare.
Però voglio usare questo caso per stupire il mio lettore.
Perché sì, io quello dello studiare vince, quello di Università e Puttane, quello che ha usato la statistica per costruirsi un futuro, in realtà non sono d’accordo quando lo studio diventa l’unica ragione di vita. Lo studio, come tutto le cose (e il motto “Studiare, vince” vuole comunicare proprio questo), deve essere uno strumento. Per farci stare bene.
Deangeli dice che suona il violino e che le ragazze arriveranno, ma io sono favorevole invece all’anno sabbatico, all’erasmus, allo spring break.
Le passioni, gli svaghi, "il tempo perso”, sono strumenti utili a costruire il nostro profilo, anche professionale, e a farci stare bene. Tanto quanto lo studio. Basta avere la misura.
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Da qualche settimana sono perseguitato dalla notizia di Giulio Deangeli, giovane studioso veneto, che in 3 mesi ha preso 3 lauree (Medicina, Biotecnologie, Ingegneria Biomedica) e a Novembre conta di discutere la quarta.
Infatti molti mi chiedono se sono felice, io, paladino dello “Studiare, vince”.
Ovvio che sono contento, ma non sono d’accordo.
Chiaramente il caso di Deangeli è un’eccezione incredibile oltretutto mossa da un intento nobile per cui vi consiglio di leggere la sua storia, e non sarò certo io, poiché assolutamente non in grado, a dirgli cosa sarebbe giusto fare.
Però voglio usare questo caso per stupire il mio lettore.
Perché sì, io quello dello studiare vince, quello di Università e Puttane, quello che ha usato la statistica per costruirsi un futuro, in realtà non sono d’accordo quando lo studio diventa l’unica ragione di vita. Lo studio, come tutto le cose (e il motto “Studiare, vince” vuole comunicare proprio questo), deve essere uno strumento. Per farci stare bene.
Deangeli dice che suona il violino e che le ragazze arriveranno, ma io sono favorevole invece all’anno sabbatico, all’erasmus, allo spring break.
Per cui, bravo Giulio, ma noi andiamo al Pub.
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